L'uso precoce dell’Omeprazolo nei pazienti con infarto miocardico acuto riduce l’incidenza di sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore


Le complicanze emorragiche sono comuni nei pazienti con infarto miocardico acuto in corso di trattamento.

Ricercatori cinesi hanno condotto uno studio con l’obiettivo di determinare se l’impiego di Omeprazolo ( Antra) potrebbe essere di beneficio per i pazienti infartuati.

Un totale di 237 pazienti con infarto miocardico acuto sono stati divisi in modo casuale in 2 gruppi: il gruppo di trattamento con Omeprazolo ( n=114 ) ed il gruppo di controllo ( n=123 ).

L’Omeprazolo 40 mg è stato somministrato mediante fleboclisi a goccia al momento dell’ingresso in ospedale. A partire dal secondo giorno l’Omeprazolo è stato somministrato al dosaggio di 20 mg/die per os, per 7 giorni.
Nessun inibitore della pompa protonica è stato somministrato nel gruppo controllo.

L’incidenza di sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore nel gruppo Omeprazolo è stato del 5.3%, contro il 14.6% nel gruppo controllo ( p=0.017 ).

La mortalità generale nel gruppo Omeprazolo è risultata più bassa nel gruppo inibitore della pompa protonica che nel gruppo controllo ( 3.5% versus 10.6%; p=0.035 ).

Lo studio ha indicato che il precoce impiego dell’Omeprazolo nei pazienti con infarto miocardico acuto può ridurre l’incidenza di sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore e la mortalità generale, senza modificare la ricanalizzazione. ( Xagena_2008 )

Gao QP et al, J Thromb Thrombolysis 2008; Epub ahead of print



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XagenaFarmaci_2008