Infarto miocardico acuto: esposizione alle radiazioni ionizzanti


Le tecniche di imaging cardiovascolare invasive e non-invasive sono di ausilio nella cura dei pazienti ricoverati per infarto miocardico acuto. Poco si sa circa l'esposizione cumulativa alle radiazioni.

È stato svolto uno studio in cui tutti i pazienti ricoverati con infarto miocardico acuto in uno qualsiasi dei 49 ospedali membri del University Health System Consortium dal 2006 al 2009 sono stati esaminati per le procedure di ricovero che implicano radiazioni ionizzanti, tra cui radiografia del torace, scansioni di tomografia computerizzata, imaging a radionuclidi, cateterismo cardiaco diagnostico e intervento coronarico percutaneo.
La dose media efficace cumulativa di radiazioni per paziente è stata stimata sulla base delle dosi efficaci tipiche di radiazioni pubblicate per le procedure di imaging.

I pazienti ricoverati per infarto miocardico acuto ( n=6.4071 ) avevano un'età media di 64.9 anni.

Un totale di 276.651 procedure che implicavano radiazioni ionizzanti sono state eseguite durante il periodo di studio; una media di 4.3 procedure per paziente per ricovero.

La maggior parte dei pazienti aveva subito cateterizzazione invasiva ( 77% ), seguita da scansioni di tomografia computerizzata ( 52% ), soprattutto per esami del corpo.

La dose media efficace cumulativa di radiazioni somministrata è stata pari a 15.02 mSv per paziente per ogni ricovero per infarto miocardico acuto.

L’emorragia post-procedurale è stata un predittore significativo di esposizione alle radiazioni ( odds ratio OR=2.01 ), insieme a complicanze meccaniche post-procedurali derivanti da impianto del dispositivo ( OR=2.86 ).

I pazienti con maggiore complessità clinica sottostante ( definita in base alla gravità dei punteggi di malattia ) hanno avuto esposizione più elevata alle radiazioni e più alta mortalità ( p inferiore a 0.0001 ).

In conclusione, i pazienti ricoverati per infarto acuto del miocardio sono stati esposti a una dose media approssimativa di radiazioni di 15 mSv. Questa esposizione è il risultato di molteplici procedure cardiovascolari e non-cardiovascolari. ( Xagena_2010 )

Kaul P et al, Circulation 2010; 122: 2160-2169



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Cardio2010