Il beneficio dal trasferimento a Centri specializzati per l’angioplastica si mantiene dopo 3 anni per i pazienti con infarto STEMI


Lo studio DANAMI-2 ha mostrato che per i pazienti con infarto miocardico con sopralivellamento ST ( STEMI ), una strategia di trasferimento ospedaliero per l’angioplastica primaria era superiore alla fibrinolisi in-situ, a 30 giorni.

E’ stata compiuta un’analisi a 3 anni.

Un totale di 1572 pazienti con infarto STEMI è stato asseganto in modo casuale ad angioplastica primaria o ad Alteplase ( rtPA, Activase ); 1129 pazienti sono stati arruolati presso 24 ospedali di riferimento e 433 pazienti presso 5 Centri specializzati nell’angioplastica.

Il 96% dei trasferimenti negli ospedali specializzati per l’angioplastica sono stati completati entro 2 ore.

L’endpoint composito ( morte, reinfarto clinico o ictus invalidante ) è risultato ridotto dall’angioplastica, rispetto alla fibrinolisi, a 3 anni ( 19,6 versus 25,2%; p=0.006 ).

Per i pazienti trasferiti ai Centri per l’angioplastica, rispetto a quelli sottoposti a fibrinolisi in-situ, l’endpoint composito si è presentato nel 20.1% contro il 26.7% ( p=0.007 ), la morte nel 13.6% versus 16.4% ( p=0.05 ), e l’ictus invalidante nel 3.2% versus 4.7% ( p=0.23 ).

Lo studio ha mostrato che il beneficio del trasferimento per l’angioplastica primaria, basato sull’endpoint composito, si è mantenuto a 3 anni.
Secondo gli Autori, l’angioplastica primaria dovrebbe rappresentare la strategia elettiva quando il trasferimento ospedaliero può essere completato entro 2 ore.( Xagena_2008 )

Busk M et al, Eur Heart J 2008; 29: 1259-1266



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