Rischio di infarto miocardico negli uomini con bassi livelli di 25-Idrossivitamina D


La deficienza di vitamina D può essere coinvolta nello sviluppo di aterosclerosi e di malattia coronarica negli esseri umani.

Ricercatori dell’Haverd School of Public Heath a Boston negli Stati Uniti, hanno valutato in modo prospettico se le concentrazioni plasmatiche di 25-Idrossivitamina D [ 25(OH)D ] fossero associate al rischio di malattia coronarica.

Uno studio caso-controllo nested è stato condotto su 18.225 uominidi età compresa tra 40 e 74 anni, senza diagnosi di malattia cardiovascolare al momento del prelievo ematico.

Nel corso del periodo osservazionale di 10 anni, 454 uomini hanno sviluppato infarto miocardico non-fatale o malattia coronarica fatale.

E’ stato osservato che gli uomini carenti di 25(OH)D ( valori uguali o inferiori a 15 ng/mL ) presentavano un aumentato rischio di infarto miocardico, rispetto a quelli con quantità sufficienti di 25(OH)D ( valori maggiori o uguali a 30 ng/mL ) ( rischio relativo, RR=2.42; p<0.001 per trend ).

Dopo aggiustamento per la storia familiare di infarto miocardico, indice di massa corporea, assunzione di alcol, attività fisica, storia di diabete mellito ed ipertensione, assunzione di acidi grassi omega-3 marini, livelli di colesterolo LDL ed HDL, e livelli di trigliceridi, la relazione è rimasta significativa ( RR=2.09; p=0.02 per trend ).

Anche gli uomini con livelli intermedi di 25(OH)D erano ad elevato rischio relativo, rispetto alle persone con livelli sufficienti di 25(OH)D ( 22.6-29.9 ng/mL; RR=1,60; 15.0-22.5 ng/ml; RR=1.43, rispettivamente ).

Dallo studio è emerso che bassi livelli di 25-Idrossivitamina D sono associati ad unj più alto rischio di infarto miocardico, anche dopo aggiustamento per fattori noti essere associati alla malattia coronarica. ( Xagena2008 )

Giovannucci E et al; Arch Intern Med 2008; 168: 1174-1180



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