Infarto STEMI ed angioplastica: gli indici di deformazione miocardica di origine ecocardiografica 2D e 3D sono predittori indipendenti di rimodellamento avverso del ventricolo sinistro


Il rimodellamento avverso del ventricolo sinistro dopo un infarto miocardico acuto ( STEMI ) si associa a una prognosi sfavorevole. Lo strain miocardico valutato dopo uno STEMI è stato correlato all’estensione e transmuralità della necrosi.

Ricercatori hanno valutato, in uno studio prospettico, il ruolo degli indici ecocardiografici bi- ( 2D ) e tridimensionali ( 3D ) di deformazione miocardica nel predire il rimodellamento avverso del ventricolo sinistro e prognosi sfavorevole in una popolazione di pazienti affetti da infarto STEMI e trattati con angioplastica primaria.

Sono stati arruolati 78 pazienti consecutivi, con infarto STEMI trattato con angioplastica primaria, in un singolo Centro. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a un ecocardiogramma 2D e 3D per la valutazione dei volumi, funzione di pompa e deformazione miocardica ( mediante tecnica speckle tracking ) predimissione e dopo un follow-up medio di 14±3 mesi.

Ventidue pazienti ( 28% ) hanno evidenziato un rimodellamento sfavorevole ( definito come incremento relativo del volume telesistolico del ventricolo sinistro maggiore del 15% ).

Fra i dati clinici, un più alto valore del picco di troponina I e un maggior tasso di scompenso cardiaco congestizio o necessità di supporto cardiocircolatorio meccanico durante la degenza sono risultati predittivi di rimodellamento avverso del ventricolo sinistro al follow-up.

Un valore meno negativo degli strain 2D e 3D longitudinale ed area strain all’ecocardiogramma predimissione sono risultati i soli determinanti indipendenti di rimodellamento avverso del ventricolo sinistro.
In particolare uno strain longitudinale 2D meno negativo di -14.2% ha mostrato una sensibilità del 68% ed una specificità del 62% nel prevedere il rimodellamento sfavorevole del ventricolo sinistro ( AUC 0.71, 95% CI 0.59-0.83; p=0.008 ).

Non è stata trovata una significativa correlazione fra indici di strain miocardico predimissione e un endpoint composito di morte cardiovascolare e scompenso cardiaco occorsi durante il follow-up.

Dallo studio è emerso che gli indici di deformazione miocardica di origine ecocardiografica 2D e 3D, valutati dopo un infarto STEMI sottoposto ad angioplastica primaria, sono risultati predittori indipendenti di rimodellamento avverso del ventricolo sinistro a un followup di medio termine.
Non è stata identificata una significativa correlazione fra entità della deformazione miocardica e l’insorgenza di morte cardiovascolare o insufficienza cardiaca congestizia nel medesimo periodo. ( Xagena_2014 )

Cucchini U et al, G Ital Cardiol 2014; 15: Suppl 2 al N 4

Cardio2014